Prendo spunto dall’articolo geniale di Franco Ziliani, dove parlando di un articolo sui rosé presente su wine pages, si rammarica della mancata presenza di un solo rosé italiano. L’articolo lo potete trovare qui, con commenti vari ed eventuali che francamente non condivido appieno.
Franco Ziliani ha pienamente ragione, è necessario tornare all’abc del Marketing e della comunicazione per gli addetti ai lavori, che non è un’inezia, soprattutto in un periodo storico/sociale come l’attuale dove il consumatore ha bisogno dello Storytelling come del pane quotidiano.
Sapete che cos’è la EWBC? Immagino di si, se non lo sapete andate al link e scopritelo, e andate a vedere chi è lo sponsor accademico, e per accademico intendo Università-Business School- Master e via cantando.
L’avete vista chi è la sola Università? E’ l’ESC Dijon, che non mi risulta essere ubicata in Italia, a meno che la Borgogna non sia improvvisamente divenuta italiana. Non a caso la direttrice è donna, Joelle Brouard per l’esattezza, persona molto perspicace, che ad esempio segue in prima fila il fenomeno Vinocamp praticamente dagli albori, con tanto di studenti di provenienza internazionale che presentano i loro progetti e le loro osservazioni.
Perchè non c’è una facoltà di Enologia italiana? Perchè non c’è l’Università di Scienze Gastronomiche? Perchè non c’è il Master Cibo-Vino? Perché non c’è la IULM solo per fare un esempio? mah… i misteri dell’Italica reticenza… e poi ci si lamenta che gli specialisti della comunicazione sono dei geni del bricolage-fai da te improvvisato! Che non hanno la minima coscienza di che cos’è la semiotica della marca o il posizionamento di un brand.
Vi rendete conto? Si tiene a Franciacorta, evento unico nel suo genere e lo sponsor accademico è una Business School di Dijon.
Chi ha qualcosa da dire si faccia avanti o taccia per sempre 😛