Ed eccomi, con un piccolo rendiconto veloce su ciò che è accaduto a Vinocamp Lisbona del 27-28 Maggio 2011.
Sono partita dall’aeroporto di Olry alle 6.30 del mattino, in compagnia della meravigliosa Miss Vicky Wine, Grégoire Japiot, Pauline Boet, Miss Glou Glou, Emilie et Laetitia, François et Aurélian di Bourgogne Live, Damien di l’ESC Dijon…. potrei continuare all’infinito talmente eravamo, ma francamente non ricordo tutti gli indirizzi dei blog 😉
Una volta arrivati ci dirigiamo in bus (equipaggiati di wi-fi, grazie a Vodafone Portugal) verso la foresta di sugheri, dove troviamo uomini intenti nel difficile e delicato lavoro di staccare la corteccia di sughero dai delicati tronchi degli alberi. – si tratta di un lavoro stagionale e molto specializzato, e per tale ragione è assolutamente ben pagato – ci spiega Joana Mesquita, PR di Amorim, il produttore di sughero più conosciuto al mondo. Bisogna prestare molta attenzione a non ferire l’albero quando si stacca il sughero, altrimenti si rischia che in quel punto non produca più sughero. Le silhouettes degli alberi “nudi” mi ricordano un pò le immagini dei libri di anatomia, il colore e la dolcezza delle forme mi fanno pensare a dei corpi umani.
La quercia di sughero ha bisogno di una cosa per produrre del sughero sufficientemente spesso: il tempo
Il dolce profumo di sughero si disperde ovunque nella foresta, mentre uomini e donne lavorano insieme svolgendo mansioni diverse.
Il pranzo è incredibile, una tavola imbandita di golosità fatte in casai tipiche del Portogallo, ho assaggiato tutto l’assaggiabile e vi assicuro che me ne ricorderò per sempre.
Amorim è conosciuto in tutto il mondo, è probabilmente il più importante produttore di tappi in sughero e la sua produzione è diversificata e specializzata, sia per ciò che concerne i tappi di alta gamma, sia per tutti gli altri tappi. Il rispetto dell’ambiente, è alla base della strategia di produzione di Amorim durante tutte le fasi del processo produttivo.
Amorim è anche il promotore del Premio dell’Accademia che porta lo stesso nome, che sostiene la ricerca in enologia e la cutlura del vino attraverso un concorso che di svolge ogni anno.
[slickr-flickr tag=”liège”]
Bene, la giornata-sughero è terminata, e il giorno successivo ci attende quella “wine geek puri” 😉
Ci svegliamo e ci dirigiamo verso il Centro Culturale di Belem, il posto è geniale, con un panorama che mi lascia senza parole… e cominciamo gli ateliers sul formato BarCamp.
Nella prima sessione ho partecipato all’atelier avente come oggetto lo Story telling as a new wine marketing, con Donna Jackson, aka the Wisequeen, e con la mia amica Dea Elmi dove si è parlato dell’importanza di raccontare una storia che tocca le emozioni dei consumatori, e soprattutto, dell’importanza di evitare di parlare di se stessi, perché sarebbe come mettersi in piazza e gridare. Se il contenuto, come per esempio quello di un video, tocca le corde emozionali, diventa certamente più semplice la condivisione. E’ importante considerare che le persone sono sempre più esposte ad una quantità sovrumana inimmaginabile di informazioni, ed è necessario fare degli sforzi per catturare la loro attenzione, anche solo un minuto. Si rende allora necessario, effettivamente, smettere di autocelebrarsi, ma piuttosto cercare di raccontare qualcosa di interessante, ma soprattutto qualche cosa di autentico senza dimenticare l’importanza della qualità dei contenuti, che purtroppo spesso manca nelle strategie Social.
Non è stata menzionata, ma per ciò che concerne il vino ho pensato a The Scent of Black, che non ha caso ha vinto il BornDigital Wine Award 2010.
La seconda sessione, subito dopo l’incredibile pranzo offerto dai generosissimi sponsor, si è sviluppata attorno al concetto di ROI nelle Strategie Social, soprattutto per ciò che concerne il vino: come calcolare il ritorno sugli investimenti? Numero di visite? Numero di fans? di contatti? Come sviluppare una vera strategia di comunicazione sui Social Network? La strategia on-line può in qualche modo coadiuvare quella off-line? Che sia il caso di investire su entrambe? certo che si, e se raccontiamo una bella storia, potrebbe aiutare. Il problema con la strategia sui Media Sociali è che spesso le persone non riescono a capire come funziona e quali possono essere i risultati. Bisogna sempre prende in considerazione il solito parametro essenziale: il tempo.
La terza sessione, sex & wine, si è svolta in maniera informale, si è soprattutto parlato della comunicazione vinicola che utilizza l’immaginario sessuale e della sensualità femminile per auto promuoversi. Miss Glou Glou ha sottolineato come, l’unica volta che parlò di sesso e vino nel suo blog, ricevette un incredibile numero di visite e commenti. Da parte mia, ho sottolineato che l’associazione del sesso al vino è davvero classica e non presenta nessun aspetto innovativo. Possiamo infatti ritrovarla nella storia antica dell’Occidente, ma anche presso gli Egizi, e che ad esempio, le interdizioni religiose, come quella praticata dall’Islam in relazione al consumo di vino, trova i suoi fondamenti anche nell’aspetto sessuale che il vino ha rappresentato presso le differenti civiltà.
E gli altri ateliers? Dovrete seguirli sugli altri blog dei Wine Geeks che hanno partecipato a Vinocamp Lisbona!
Beh, per ciò che mi riguarda mi sono dedicata alla degustazione, che ho cercato di twittare in tempo reale, per condividere la mia esperienza con le persone che purtroppo non potevano essere presenti.
La scelta dei vini è stata davvero difficile, poiché erano numerosi, e il live-tasting prende spesso molto tempo (sempre), ma ecco qualche referenza:
Miss Vicky Wine, Fleurie, 2007
Neuvsent 2007, Cascina Garitina
Bruma d’Autunno 2006, Cascina i Carpini
L’Antidote 2010, Domaine de les terres Promises, Vin de Pays de Sainte-Baume
Cortes de Cima Aragonez 2008
Brezza d’Estate 2008, Cascina i Carpini
Niades 2010, Cascina Garitina
Analepse, Domane Les Terres Promises
Champagne Petré & Fils, Cuvée Reserve
Under the Sky 2010, Azienda Agricola Filippi Mattia
[slickr-flickr tag=”cortes de cima”]
Il giorno dopo Carrie Jorgensen ci ha accolto nella sua proprietà di Cortes de Cima, con dei vigneti straordinari, e una gourmande degustazione dei suoi magnifici vini, con visita alla cantina concepita in “style sviluppo sostenibile”.
Cortes de Cima ha dedicato un vino al noto scrittore danese hans Christian Andersen, 100% Syrah, da assaggiare sul serio.
Bene, il mio brevissimo rendiconto italian style è terminato, vi invito a consultare la lista completa dei vini su Adegga, e a prendervi del tempo per visitare presto il Protogallo, magari facendo una capatina a Cortes de Cima.
grazie a tutti, e alla prossima 😉
Ringrazio inoltre: