Ebbene si, il primo sponsor di Vinocamp Languedoc Roussillon, (che per chi non lo sapesse è un incontro tra tutti i geek del vino, i produttori e coloro che in generale vorrebbero coniugare la V con la W, un incontro che viene dal basso, orizzontalmente generato e organizzato) è nientedimeno che la Scuola di management del vino di Dijon (ESC DIJON). Come possiamo leggere sul blog di Gregoire, il 19 e 20 Marzo ci saranno gli studenti della promozione 2011 nonchè Evelyne Resnick, autrice del libro “Marketing e promotion du vin sur internet” che rappresenterà la scuola al posto di Joelle Broduard e Damien Wilson, rispettivi direttori del Master in Commercio Internazione di vino in francese e in inglese, impegnati nella consegna dei diplomi in questo periodo.
Per Joelle, sponsorizzare Vinocamp significa dimostrare la volontà del master di essere nel cuore delle discussioni sullo sviluppo del settore del vino e di internet – E’ anche un buon modo per sensibilizzare gli studenti agli attuali bisogni del settore vinicolo, in piena rivoluzione! Per il futuro, è molto importante che la nuova generazione di laureati in commercio internazionale del vino possa essere quella che dona l’impulso alle imprese, quella che sarà capace di apportare apertura e soluzioni competitive.
Mi fermo qui a tradurre, altrimenti mi innervosisco. E sapete perchè mi innervosisco? Perchè in Italia il mondo accademico se ne sta sempre a guardare da lontano ciò che nasce dal basso. Quando iniziai il mio dottorato fu mia l’iniziativa di interessarmi al vino, e dovetti, con il sospetto e forse anche, il biasimo, di gran parte del mondo che mi circondava, rimboccarmi le maniche e “far musina” per poter approfondire le mie ricerche a Parigi. Ho conosciuto personalmente a Vinocamp Bourgogne la Prof. Broduard, docente eccezionalmente compentente, ma allo stesso tempo aperta al dialogo e al confronto con soggetti, come me, le cui conoscenze sono sicuramente inferiori, sia quantitativamente che qualitativamente.
Credo che urga una riflessione di non poco conto sull’attuale situazione culturale italiana, ciò che fa la Scuola di Management del vino di Dijon dovrebbe non costituire un’eccezione, dovrebbe essere all’ordine del giorno per poter essere sempre “al passo con i tempi”.
Chi ha orecchie per intendere…