Istanbul mon amour

Esattamente un anno fa mi trovavo proprio li… Tra la Moschea Blu e quella di Santa Sofia, in piazza Sultanhamet.

Non lontana dall’obelisco del faraone Tutmosi III che da Alessandria d’Egitto venne portato nell’allora Costantinopoli nel 388 da Teodosio I. Sulle 4 facce sono incisi geroglifici che riportano le vittorie di Tutmosi sulle rive dell’Eufrate nel 1550 a.C.

Sulla base bassorilievi che ritraggono Teodosio mentre porge la corona della vittoria al vincitore di una corsa tra musiche e danze.

Scrittura i primi, bassorilievo i secondi.

Amo Istanbul, e amo la Turchia… I sapori, i colori, gli odori… La amo perché è la sintesi perfetta tra il mio sangue e il mio cuore. La amo perché c’è vento, perché può piovere e nevicare d’inverno sino a infradiciarti le ossa e fare tanto caldo d’estate, quel caldo che però non da fastidio.

A Istanbul a qualunque ora puoi trovare qualcosa di aperto e qualcuno che ti sorride.

C’è una sorta di magia ad Istanbul,  perché le sue strade pullulano di gatti, e quando indugi costeggiando il mare e affacciandoti sullo stretto del Bosforo puoi vedere tantissimi gabbiani che volano insieme, e ancora gatti che si avventurano sugli scogli e che si fanno accarezzare elemosinando qualcosa da mangiare.

Il cibo è quello di casa, un po’ più raffinato, più europeo, più educato.

Giungerci è facile e quando atterri ti sembra di piombare da un momento all’altro sopra le case della periferia, con l’aereo che talvolta oscilla per il vento mentre i carrelli scendono per l’atterraggio.

Amo ISTANBUL…

JE SUIS ISTANBUL.

MAGDA