Edizione 2013: “veni, vidi, Vinitaly”

La prima impressione che si evince da un #Vinitaly quando si ha ancora uno sguardo esterno pieno di curiosità ed ingenuità, è la predominanza dell’apparenza. Gli italiani sono noti per questa caratteristica in tutto il mondo, e crisi o no , su questo punto non accettano compromessi: deve essere visto, soprattutto dal vicino! Da qui proviene la profusione di energia che spinge ad avere lo stand più grande, più design, più alto (quanti piani?), più ornato, più originale, più rumoroso, più luccicante,  ecc…

c’è da dire che queste competizioni locali sono state spesso criticati negli ultimi anni come uno spreco sterile, per un appuntamento italiano 100% DOC che sembrava guardarsi un po’ troppo l’ombelico. Infatti, se il Vinitaly era un appuntamento inevitabile per tutte le regioni e produttori in Italia, lo era molto meno nell’agenda internazionale. Ma c’e da ammettere che quest’anno l’edizione 2013  segna probabilmente un cambiamento su questo punto, anche se ancora fragile. Da una parte, alcuni produttori italiani hanno capito che la consanguineità non ha sempre dato buoni frutti e hanno preferito non venire quest’anno, anche se avevano la loro “Stammtisch” da più di 30 anni (ad esempio www.montesaline.com). D’altra parte, l’organizzazione di Vinitaly ha capito che è diventato fondamentale fornire opportunità internazionali ai produttori italiani per la sopravvivenza di tutti. Vinitaly International nasce da questa ambizione, guidato da un team internazionale (Stevie Kim, Managing Director Vinitaly International). Hanno infatti proposto per questa nuova edizione di Vinitaly degustazioni di vini italiani di fronte alla splendida cornice dell’Arena di Verona, con una giuria internazionale (www.operawine.it), inoltre hanno proposto sessioni di lavoro sul mercato cinese  (Vinitaly 2013 Talks Business with China), e naturalmente una presenza molto apprezzata sui social network, al fine di seguire il Vinitaly dal vivo da qualsiasi posto del mondo:

Da un punto di vista personale, Vinitaly è stata un’ opportunità unica per scoprire i vini italiani e fare interessanti incontri. Ecco una rapida panoramica di alcune mie peregrinazioni all’interno di Vinitaly 2013:

  • #Valpolicella: la regione della Valpolicella, ad ovest (ed est) di Verona, ha costruito la sua reputazione attuale attraverso la tecnica cosi particolare di produzione dell’Amarone. Questo metodo di fermentazione alcolico viene chiamato “appassimento“. Grazie al direttore tecnico della Cantina di NegrarDaniele Accordini, ho scoperto un paio di segreti su questo grande vino principe del Nord Italia:

  • # Soave: il consorzio di Soave ama il suo castello, e lo fa percepire bene. Attraversando il loro stand è quasi come essere nella nuova attrazione del Puy-du-Fou 😉 C’è da dire che la regione di Soave gode di un paesaggio unico, e vi invito ad approfittarne durante le vostre prossime vacanze, sulle strade del Durello (una varietà di uva locale #durella) visitando ad esempio: www.montilessini.com. I #winelovers hanno già avuto la fortuna di visitare questa zona grazie all’invito amichevole di Cantina di Soave durante il Vinitaly:

  • #BenessereDiVino: senza dubbio l’iniziativa più originale e simpatica di questo Vinitaly. Immaginatevi sei produttori di vino, dei quali Cascina i CarpiniCantine Barbera, che decidono di unire le loro forze per creare un Spa dedicato al vino nel cuore della fiera. Da questo, qualcosa di semplicemente geniale:

  • # Biodinamica: il bio e la biodinamica sono una tendenza che affonda le sue radici anche in Italia. Uno dei suoi rappresentanti che ho potuto incontrare è la famiglia Pisoni, che si trova a nord del Lago di Garda, ai piedi delle Alpi: www.pisoni.net. Il loro vino è floreale e sottile. E Melina Caobelli, la loro consulente-export, ha trovato gli interlocutori ideali per rendere conto di questa complessità davanti a importatori cinesi ancora novizi in questo tipo di vino 😉

  • #Lombardia: Cantine Provenza appartiene ad una famiglia di imprenditori lombardi che hanno avuto la splendida idea di investire nel vino: consulente enologo francese (Michel Rolland), l’uso di varietà locali con metodi internazionali, un nuovo website design e responsive, ecc … assolutamente nulla è stato lasciato al caso per trasformare questo investimento in una storia di successo 🙂

  • #EmiliaRomagna: Marta Valpiani è un’ azienda agricola di sole donne, madre e figlia. Un bell’esempio da seguire in un settore e paese per molti aspetti ancora un po’ troppo patriarcale. Il vino che ha attirato maggiormente la mia attenzione è il 100% Sangiovese Superiore Castrum Castrocari. Adesso so che si fa un Sangiovese buono anche da questa parte degli Appennini  😉

  • # Sicilia: volevo preservarvi il sole di Sicilia fino alla fine, un sole generoso che ha fatto un patto con il Mar Mediterraneo per conferire  reschezza e mineralità. I Siciliani sono degli spiriti liberi. Anche se sono molto difficili da gestire, hanno una creatività assurda quando lavorano in pochi. Rossella è stata la mia guida in questa isola colma di storia, e il nostro viaggio nel Vinitaly 2013 si conclude à Marsala, specializzata nei vini fortificati  (www.intorcia.it), a seguito del passaggio degli Inglesi nella regione:

La prossima edizione di Vinitaly si terrà dal 6 al 9 aprile 2014. Spero di essere ancora una volta presente per raccontarvi i prossimi cambiamenti nel mondo del vino italiano. Una conferma di questa apertura internazionale? Ce lo auguriamo tantissimo 🙂

 

@charliban french touch in Italy!