E’ con un pò di amarezza che scrivo questo breve post senza immagini, alle porte de vinitaly, con la speranza di sbagliarmi perchè non sono sufficientemente informata.
In questi giorni ho ricevuto numerose e-mail che mi notificano le iniziative prese da alcuni produttori francesi, valga per tutti Albert Bichot o la casa di Champagne Janisson Barandon, che si prodigano per cercare di aiutare un popolo la cui unica colpa è quella di darsi da fare per ricostruire una parte del loro mondo caduta a pezzi.
Certo, non ci riguarda da vicino, noi le centrali non le abbiamo, anche se con i chiari di luna che ci apprestiamo ad affrontare chissà…
Comunque, quando imposto una ricerca su Google accoppiando “Vinitaly e Giappone” i soli dati che emergono sono quelli relativi al tour per promuovere l’Export, all’ ASSOENOLOGI che si rammarica per le cifre d’affari che quest’anno non raggiungeremo.
Se digito la parola “solidarietà-giappone-vini italiani”, compare qualche articoletto sulle espressioni di solidarietà, che possono dire tutto e niente, interessante l’iniziativa Cantine Aperte a sostegno dell’Unicef, quest’anno a sostegno dei bambini del Giappone.
Bref, preambolo finito.
Basterebbe un pensiero, un articolo nella rassegna stampa, non lo so, basterebbe farli sentire persone anche quando non rappresentano dei numeri.
Spero di sbagliarmi, di aver peccato di distrazione e che qualcuno commentando me lo faccia presente, spero anche che l’organizzazione del Vinitaly voglia sorprendere l’Italia del vino, e che nel discorso di inagurazione della manifestazione qualcuno proponga un minuto si silenzio, per ricordare le difficoltà di un Paese che il nostro vino lo beve, lo ama e lo riotrae nei Manga.