Sopexa al SIAL Paris 2010 “Internet, l’avvenire del vino?” Intervento di François Collache

La settimana scorsa ha avuto luogo al Parco delle esposizioni di Villepinte il SIAL, ovvero il salone internazionale dell’agroalimentare. Nella gionata di Lunedi, Miss Vicky ed io abbiamo avuto l’opportunità di partecipare ad una conferenza organizzata da Sopexa France in cui tutto il discorso era centrato sull’avvenire del vino e della sua comunicazione e internet.

Pubblichero’ quindi alcuni post qui e sul mio blog Vinix per ricordarmi dove sono stata e cosa ho fatto esattamente.

La conferenza è stata aperta da Cecile Bassot direttrice generale di Sopexa France cui è seguito l’intervento di Francois Collache, direttore della sezione Vini e Spiriti,che ha fatto una panoramica sulla situazione dell’e-commerce e della vendita di vino on line in alcuni dei mercati considerati, evidenziando  i divieti che caratterizzano l’eventuale possibilità di commercializzare il vino.  Ad esempio in Corea del Sud la vendita on line di vino é assolutamente vietata, laddove in USA, Giappone e Regno Unito é fortemente regolamentata, ovvero é necessario passare per degli intermediari già presenti sul mercato, per gli altri Paesi europei considerati non ci sono particolari “contraintes” da sottolineare.

Per quanto riguarda gli attori piu importanti  é necessario sapere che persistono i pionieri del commercio tradizionale cui si affiancano sempre più i “pure player”, si tratta ancora di un mercato di nicchia, dove la prudenza non é mai troppa. In questo contesto il mercato che si distingue é quello britannico dove l’aspetto più importante é la fidelizzazione e l’offerta risulta la piu completa del settore.

L’esempio fatto da Collache é Tesco che dal 1995 precorre i tempi con un sistema di distribuzione impeccabile e un’assistenza post vendita di alto livello, con la possibilità di organizzare eventi a portata tutti i consumatori.

Negli USA la situazione é calidoscopicamente frammentata, con un giro d’affari che si tra i 300  ei 400 milioni di euro e un continuo sviluppo della “wine searching” on line, che vede uscire Amazon dalla vendita di vino on line.

Un altro mercato interessante per il commercio on line di vino é il Giappone, con 125 milioni di euro, indebolito tuttavia da una scarsa distribuzione ma con numerosi “shopping mall” on line.

In Germania la cifra d’affari scende a 50 milioni, con un sistema di distribuzione poco presente, la presenza di specialisti del settore e l’arrivo di un “pure player” straniero (Amazon)

In conclusione la possibilità di commercializzare vino on line costituisce  una delle 3 principali opportunità di sviluppo per il 40% degli operatori stranieri (in riferimento al mercato francese); nel mercato statunitense  costiuisce la prima opportunità per il  17% degli operatori,  20% in Danimarca e  15% in Gran Bretagna e Germania.

Il secondo intervento conferenziale é stato quello di Shaun Bishop, direttore del sito di vendita di vino on line JJ Buckley, che ha fatto una “Company Overview”, e una piccola “Customer Overview” .

Il profilo del cliente tipo é caratterizzato da:

  • per la maggior parte maschi dai 28 ai 58 anni
  • perlopiu’ molto impegnati lavorativamente, come manager, medici, avvocati
  • elevato livello culturale ed economico

La società, fondata nel 1999, si fonda su:

  • diversificazione degli approcci
  • focus sul servizio
  • 40 impiegati
  • customer service aperto 24 ore al giorno per 7 giorni su 7
  • staff di venditori sempre disponibili
  • spedizioni precise, puntuali e verificabili

Tutto questo é completato da un inquadramento come “green company”, da una garanzia sul rapporto qualità prezzo, da un inventario costantemente aggiornato ma soprattutto dalla regola fondamentale per un commerciante, ovvero: “assume costumer“, ossia considerare il cliente come una responsabilità, nel rispetto e nella trasparenza, e questo, a lungo termine, premia sempre, anche e soprattutto sulla rete.

Mi pare che ci sia piu’ di qualche insegnamento

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