Libano Expo Milano 2015: Charbel Bouez rivela l’anima del Libano con i suoi scatti

Si chiama Charbel Bouez, il fotografo scelto da International Corporate Events, una società libanese di organizzazione di eventi, per rappresentare il Libano ad Expo 2015.

Io lo incontrai qualche anno fa, in occasione di una visita a Château Ksara, una delle istituzioni del Libano vitivinicolo.

Credo fosse lì per un servizio fotografico, mi raccontò che nella vita lui ha sempre fatto altro, poi un giorno ha lasciato tutto e ha deciso che doveva seguire il suo sogno: la fotografia.
La sua fotografia è  una dichiarazione d’amore incondizionata verso il suo Paese, il Libano.
Lui ne fotografa praticamente ogni aspetto e ne fa uscire l’essenziale, ciò che è  invisibile agli occhi.

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Sono 15 le foto scelte in rappresentanza delle diverse e straordinarie regioni, tradizioni e insight del Libano. 
Le sue foto le trovate esposte nel padiglione del Libano sino al 31 ottobre con il tema: “Cuisine: the Lebanese Art and Soul’

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Questo invece è l’ultimo video che ha realizzato:

Beirut.com lo ha intervistato per avere qualche informazione in più.
Mi sono permessa di tradurre qualche stralcio dell’intervista.

1) Come sei stato scelto per rappresentare il Libano ad Expo Milano 2015?
Sono stato contattato da ICE (international corporate event), una società libanese specializzata nell’organizzazione di eventi per esporre i miei scatti sul Libano e il suo lifestyle in occasione di Expo.
Sono stato davvero felice perché sto lavorando su un delicato concetto di re-creation e re-definizione dell’identità di ogni regione del Libano.
Sto lavorando e pensando molto a come dare una migliore immagine del mio Paese e come attrarre turisti e visitatori da tutto il mondo.[…]

2) Perché per te è importante illustrare il tema: l’eredità gastronomica del Libano, le sue tradizioni e lifestyle?
I cittadini libanesi vivono un problema identitario dalla fine della guerra civile. Questo problema identitaria è  preoccupante perché tocca direttamente ogni città e villaggio in Libano. Senza dubbio la diversità culturale costituisce un interessante valore aggiunto per questo Paese, tuttavia sfortunatamente oggi non e’ più definito. Penso che il Libano stia perdendo il suo volto, la sua anima . Lo scopo delle mie foto è  di ridefinire ogni regione mostrando il cibo locale e il lifestyle in un modo bello ed attraente.

3)Perché hai deciso di creare un set fotografico e non di fotografare le persone in modo naturale?
Creare un set sera la migliore soluzione per il concetto su cui stavo lavorando: ritrarre con un solo scatto la cultura e il cibo di una regione.
Dopo accurate ricerche su ogni regione ed aver parlato con le persone che ci vivono sono riuscito con i set fotografici a creare un’identità scegliendo i protagonisti appropriati e guidando il cast nel captare le loro espressioni.
È molto facile fotografare le persone e la cultura nel loro ambiente naturale, ma il mio scopo è  di offrire una referenza per ogni aspetto di ogni regione.

4) Un momento memorabile?
Mentre facevo il servizio fotografico a Jiyeh ho avuto un’esperienza divertente ed inaspettata. Sono infatti entrato in contatto con alcuni surfers locali per vedere se volevano partecipare al cast fotografico. Venni a sapere così che il sabato sera successivo avrebbero organizzato un barbecue e che avrebbero campeggiato sulla spiaggia dopo la giornata di surf; per me un’occasione imperdibile.
Con il mio team abbiamo deciso di prendere il cibo dei surfers e di creare il set. Probabilmente si notano dei cavolfiori, che non vengono usati spesso nella tradizione gastronomica libanese, tuttavia si possono trovare in questa regione, e mi hanno informato che proprio sulla costa c’è un campo coltivato a cavolfiori. Ecco perché ho deciso di includere nelle foto.

Progetti futuri?
Continuare a fotografare il Libano, pubblicare un libro e organizzare qualche mostra internazionale.

A proposito, venerdì 4 si sposerà. ..  Mabrouk Charbel!