“Ci sono circa 150 milioni di blogger nel mondo, di cui 15 000 consacrati al vino. Una piccolissima parte di questi sono influenti. Cioè, hanno la capacità di influenzare i consumatori. Dall’altra parte dello schermo, “l’87% dei lettori di blog e forum hanno una forte fiducia nell’informazione che vi trovano” e “Internet supera largamente le guide all’acquisto o la stampa scritta come fonte d’informazione privilegiata”. Il 17 dicembre 2011 dunque nel pomeriggio ha avuto luogo l’evento dei blogger per l’eccellenza: il giorno della presa di potere dei blogger.Che cos’è un blogger?Rischiamo ora una definizione improbabile e incompleta. Blogger: chiunque pubblichi regolarmente un contenuto accessibile gratuitamente su Internet, amatore o professionista purché sia indipendente – in altre parole il contenuto dei suoi articoli non deve essere gestito e orientato da nessun datore di lavoro. Non c’è blogger senza libertà editoriale. I regolari partecipanti ai forum rientrano nella cornice di questa definizione; i loro forum possono essere considerati, da questo punto di vista, come dei blog collettivi.Consideriamo ora questi 15.000 bloggers del vino, che parlano tutte le lingue possibili, e che pubblicano i loro post alla velocità (immediatezza) di internet, con la rete di distribuzione più potente che ci sia: Google. Costituiscono un blocco imponente e ramificato. Una gigante banana split dell’informazione e dell’opinione. Cosa possono opporre queste piccole fragoline di bosco della stampa tradizionale o delle guide a questa infinita massa di succulenta crema chantilly? In men che non si dica sono già state tutte inghiottite.Cosa fare contro i bloggers?All resistance is futile. La blogsfera detiene il mouse nella mano, è lei che sposta il cursore. Onnipresenti e iper-accessibili si mescolano ovunque, tra le belle e lucide pagine delle riviste e i loro lettori, tra le spesse guide e gli amatori di vino.
A forza di postare e di cinguettare, hanno deformato tutto, sino a modificare il codice-fonte della critica di vino… Che abbiano ucciso il “pèrepapier“? (Ndt. Baudrillard, Le crime parfait… chi ha orecchie…) Non che non amino il loro genitore di ramo paterno, ma in materia di vino l’orizzontalità è francamente molto più efficace: il gourou, l’esperto, il “master of wine” nella sua torre, che distribuisce i suoi commenti come delle perle di pioggia, non interessa più molta gente.
Infatti, ed è la ragione essenziale di questa presa di potere – il vino è un soggetto davvero adatto al format del blog. Attraverso i blog il vino ha trovato il suo supporto ideale, un formato di trasmissione che gli corrisponde a meraviglia: multi-diffusione rapida di opinioni in modalità orizzontale. Per esempio in versione francese: ogni ora vengono pubblicati 1000 commenti di degustazione da ragazzi e ragazze come me 😉
L’ultimo problema dei blogger, che rimanda la loro considerazione all’anno prossimo è l’abnorme quantità di questa profusione di contenuti! Ma questo non può che evolversi, organizzarsi, chiarificarti. Tra un anno sarà cambiato tutto.” (Fonte, numeri : Sopexa, Baromètre Sowine/SSI 2010.)
Ma se questo articolo di Antonin Iommi-Amunategui non dovesse bastare a convincervi della verità espressa nel “delitto perfetto” compiuto dal virtuale, eccone un altro proveniente dalla rubrica “Le 13h de la com by stratégies” e riportato da Vinternet:
“Per la prima volta le spese pubblicitarie su internet hanno superato quelle sulla stampa tradizionale negli Stati Uniti. Hanno raggiunto infatti i 25,8 miliardi di dollari nel 2010 (+13,9%) su internet, contro i 22,78 miliardi di dollari per la stampa tradizionale (-8,2%) secondo la società Emarketer.Le pubblicità stampate dovrebbero continuare a scendere nel 2011 a 21,4 miliardi di dollari (-6%) a fronte di una parte di internet sempre più importante (+10,5%)”
Ovviamente si tratta di due discorsi che pressuppongono due contenuti completamente differenti, ma che la dicono lunga sull’evoluzione dei mezzi di comunicazione, da non confondere con il loro contenuto che aihmé, qualche volta, in virtù di una pandemia di immediatizzazione rischia di perdere valore per acquisire rapidità… in fondo chi pesa poco non si muove più velocemente?…
je crois que je dois commencer mon régime 😉