Shaun Bishop

Biografia Professionale

Parallelamente ad una carriera nell’ambito dei mercati finanziari, Shaun si è interessato da vicino al commercio del vino nel 1999, diventando azionario e co-associato, con Michael Stajer, di WineCommune, prima di ingaggiarsi definitivamente nel 2004 in questa impresa. Shaun é impegnato ugualmente, con Michael, all’origine della creazione di WineZap e JJ Buckmey, di cui é direttore e investitore principale. Con Michael ha ricevuto diversi titoli, come ad esempio: finalista del premio Ernst and Young Entrepreneur of the Year 2008 e vincitore del Primo Premio al Fastest Growing Bay Area Business 2007 conferito dal Dan Francisco Business Time, per citarne due.

Intervista

Qual’é l’evoluzione del commercio elettronico nell’industria americana del vino?

Dopo una partenza molto lenta, il commercio elettronico del vino negli Stati Uniti inizia ad espandersi, in particolare nelle categorie di alta gamma con vini a piu’ di 20 dollari. La recessione economica ha spinto numerosi consumatori a volgere lo sguardo verso internet alla ricerca di vini non presenti presenti nel commercio tradizionale e di prezzi competitivi. Se i venditori di vino locale non propongono tariffe competitive, questi consumatori si rivolgono ad internet per paragonare i prezzi e trovare altri fornitori che propongono il vino ad un prezzo inferiore. Per altro, internet permette ai venditori al dettaglio di comunicare direttamente con i consumatori attraverso l’e-mail e di presentare delle offerte dettagliate e selezionate di cui il consumatore altrimenti non sarebbe al corrente. Il consumatore di vino americano é desideroso di acquistare del vino ma considera comunque il tutto con cautela. Su Internet si ha il beneficio di un aspetto pratico e delle funzioni che permettono di fare delle ricerche e di sentirsi piu a proprio agio durante l’acquisto. Il freno principale per la riuscita della vendita on line di vino restano le restrizioni delle spedizioni tra gli stati.

La domanda di vini francesi é forte? Se si, per quali tipi di vini?

Si, la domanda di vini francesi é forte, poiché essi rappresentano dei valori globalmente superiori a quelli dei vini locali e di nomerosi altri vini del mondo. Per JJ Buckley, le vendite di vino francese rappresentano circa il 66% delle vendite totali, ossia il 10% in piu’ dell’anno scorso. L’aumento é dovuto in parte alla crescita del dollaro americano rispetto al 2009, ma soprattutto al fatto che la categoria molto alta di vini locali é molto debole quando per i vini francesi é relativamente forte. Tutto cio’ é legato alla forza delle marche e dei programmi di marketing. Numerose marche locali sono giovani e fragili e dipendono enormemente dalle vendite “del momento” per contro la Francia dispone di marche riconosciute dotate di una storia e di una reputazione piu’ lunghe che permettono loro di mantenere le vendite anche durante i periodi economicamente difficili.

Per noi le categorie francesi piu forti in questo momento sono il Bordeaux, seguito dal Cotes du Rhone, lo Champagne e  il Bourgogne. Il consumatore medio compara il Bordeaux al Napa rosso e trova che i Bordeaux sono dei vini piu’ interessanti, offrono un miglior valore e invecchiano bene. I Cotes du Rhone rappresentano una categoria leggermente meno onerosa rispetto ai  Bordeaux e sono molto interessanti dal punto di vista della varietà dell’offerta. Le vendite di Champagne sono straordinariamente forti, ma nessun vino frizzante  al mondo é mai riuscito a superare questa categoria. La Borgogna, in tutti i casi, nella categoria di alta gamma , é una regione che riscontra minor successo. Penso che gli equivalenti locali del Pinot Noir e del Chardonnay  si battano bene in termini di valore e producono dei vini che possono essere piu’ accessibili e piacevoli finché sono giovani.